Eppure
gli effetti negativi erano conosciuti e tra questi una sorta di effetto
paradosso alla sospensione, misurato da un’eccitazione maggiore nei
bambini o una sonnolenza diurna oltre a debolezza muscolare o tremore.
Dopo che in Italia le prescrizioni sono aumentate del 280% negli ultimi cinque anni, accade che il Nopron viene ritirato dal commercio a partire dal 2 gennaio 2012 in
conseguenza della sospensione delle autorizzazioni dei Laboratoires
Genopharm – Francia e dell’officina di produzione Alkopharm Blois,
nonché del suo ritiro dal commercio.
Il Nopron sciroppo era in commercio solamente in Italia e in Francia. Dei
lotti di numerosi medicinali delle predette Aziende, disposti
dall’Agenzia regolatoria francese con comunicazione sul proprio sito
(www.afssaps.fr) del 20 dicembre u.s., l’Agenzia italiana del Farmaco ha
comunicato che dal 21 dicembre non vengono più rilasciate
autorizzazioni all’importazione per il medicinale Nopron Enfant 15
mg/5ml 150ml né per altri farmaci delle aziende coinvolte dal citato
provvedimento. Ancora una volta, per Giovanni D’Agata componente del
Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei
Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti” ci si accorge con
estremo ritardo di quanto siano sottovalutati pericolosi effetti
collaterali di non pochi farmaci ed in particolare degli psicofarmaci
somministrati ai bambini, anche perché dietro a queste storie di lobbies
ci sono i più piccoli e le loro famiglie.
E sono tanti, tantissimi. Si pensi che secondo uno studio del “Mario Negri” pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica sono oltre 50mila i bambini italiani che già oggi assumono psicofarmaci ma
il numero è certamente sottostimato. Vi è da dire, inoltre, che tali
ritardi sono la conseguenza di un sistema di farmacovigilanza basato
sulle segnalazioni spontanee da parte dei medici ospedalieri e di
famiglia che anche molti esperti ritengono molto debole per cui molto
soventemente gli effetti indesiderati sono sottostimati.
L’eccessivamente
numerose prescrizioni di psicofarmaci ai bambini sono conseguenza di
diagnosi affrettate e non sempre corrette da parte di medici di medicina
generale e da pediatri che non hanno le necessarie competenze
per compiere un passo così importante come quello di somministrare uno
psicofarmaco ad un bambino, ma anche a seguito di diagnosi formulate da
medici competenti come neuropsichiatri infantili e psichiatri
adolescenziali, che ritengono che alla base del disturbo dei bambini ci
sia un fattore biologico curabile quindi solo con i farmaci. A tal
proposito, viene quasi obbligatorio porsi una domanda: che non sia
giunta l’ora d’inserire per legge sull’etichette e confezioni dei
farmaci i riquadri neri come quelli adottati per le sigarette, per
evidenziare gli effetti collaterali più pericolosi?
Fonte: Comitato “Giù le mani dai bambini” onlusPubblicato da: "Informare x resistere"